Carcere-Agata_02Dal mese di Ottobre 2013 l’Associazione collabora con il Santuario di Sant’Agata al Carcere, sotto la direzione del Rettore, Don Carmelo Asero.Carcere-Agata_03
Nell’ambito di questa prestigiosa collaborazione, con uno dei luoghi più cari al cuore dei catanesi, Etna ‘ngeniousa ha promosso la rivalutazione e la valorizzazione di alcuni punti di interesse storico e archeologico del Santuario ed in particolare dei nicchioni romani presenti nei locali sotterranei annessi alla chiesa.

Nell’ambito degli studi sulla funzione originaria dell’ambiente romano che la tradizione identifica come il Carcere di Sant’Agata, l’Associazione ha collaborato (Luglio 2014) con la prof.ssa Lucia Arcifa e la dott.ssa Francesca Trapani per la realizzazione di diverse giornate di studio e rilievo nei luoghi d’interesse archeologico del Santuario.

A partire dal mese di Aprile 2016 l’Associazione collabora stabilmente con il Santuario, per garantirne la fruizione giornaliera e promuoverne la valorizzazione e la conoscenza. Nell’ambito di questo nuovo prestigioso impegno, Etna ‘ngeniousa ha curato l’allestimento di un nuovo percorso di visita, che per la prima volta ha permesso di rendere fruibili tutti gli ambienti del complesso storico del Santuario.

Storia

Carcere-Agata_01Il Carcere è uno dei luoghi centrali attorno al quale ruota la vicenda della giovane e nobile Agata, secondo il racconto tramandato dagli Atti del Martirio.
Qui la futura patrona di Catania viene richiusa dopo i 30 giorni trascorsi nella casa della corrottissima matrona Afrodisia.
Qui la giovane viene riportata dopo il martirio delle mammelle e riceve la visita di San Pietro e dell’angelo che la guariscono dalle sue ferite in nome di Cristo.Carcere-Agata-home
Qui, infine, si conclude la vicenda terrena di Agata, il 5 Febbraio 251, dopo l’ultimo martirio della fornace.
Per questi motivi il luogo che la tradizione riconosce come il Carcere della Martire, ha sempre avuto un ruolo molto importante nella devozione agatina dei catanesi, che ogni anno nei giorni della festa in migliaia vengono al Santuario in devoto ed ininterrotto pellegrinaggio, e durante tutto l’anno non mancano mai di fermarsi per una preghiera o, passando dalla piazza, di alzare gli occhi alla finestrella del Carcere.
Il Santuario dunque custodisce la preziosa memoria del Martirio di Agata e della tradizione legata a questi luoghi; ma esso è anche scrigno di storia e di arte che racconta a catanesi e turisti il culto della Patrona e la vita stessa della città attraverso i millenni.


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